L’ispirazione principale de La Sala Professori, per stessa ammissione del regista, è quella di Uncut Gems dei fratelli Safdie, da cui riprende la narrazione fatta solo per scene chiave.
È finalmente apprezzabile lo sforzo con cui il Villeneuve tenta di convincere se stesso dell’effettiva dimensione messianica della sua storia.
Tsai Ming-liang è oggi uno degli autori più prolifici e adorati dagli appassionati di cinema, ma anche dalle accademie e dai musei di tutto il mondo. Lo abbiamo incontrato a Berlino.
Abbiamo intervistato Kiyoshi Kurosawa: uno dei più influenti registi contemporanei, tra gli iniziatori del fenomeno j-horror.
Seven Veils è un’opera visivamente variegata, che gioca intelligentemente con la differente qualità delle immagini, con la loro differente nitidezza e con il differente mezzo di diffusione.
Amos Gitai trasforma in un testo militante quello che è forse il capolavoro di Ionesco: un regista accusato invece dai suoi contemporanei di non essersi mai impegnato in alcun modo in un teatro educativo e politico.
Anja Phaschg, già molto nota per il suo progetto musicale Soap&Skin, si offre anima e corpo ad un progetto dalla connotazione fortemente anti-clericale.
La protagonista del nuovo film di Hong Sang-soo è un suo ennesimo alter ego, che ascolta le esperienze degli altri e le «traduce» alla sua maniera, in una lingua che loro non ancora conoscono.
Orion e il buio è davvero la summa di trent’anni di cinema DreamWorks, molto più di quanto non sia finito per esserlo Wish per i cento anni della Disney.
La Barbie vittoriana di Lanthimos è il mostro che sconvolge tutto ciò che incontra sul suo cammino, devasta il packaging fin troppo rifinito che inscatola il film e lascia che la sua carne invada l’inquadratura.