Superpower | Sean Penn firma un documentario “fieramente propagandista”
Sean Penn indossa nuovamente l’elmetto militare e stavolta, senza nessun contesto “fiction” attorno, attraversa l’Ucraina martoriata dalle bombe nel documentario Superpower.
Sean Penn indossa nuovamente l’elmetto militare e stavolta, senza nessun contesto “fiction” attorno, attraversa l’Ucraina martoriata dalle bombe nel documentario Superpower.
Reality riduce il racconto ad un minimalismo quasi concettuale, rendendo evidente quanto siano superflui e inutili certi orpelli tipici della scrittura drammaturgica.
Laggiù qualcuno mi ama è un film che non ha l’arroganza di voler riempire i tanti “vuoti” nella poetica di Massimo Troisi, di esplicitare tutti quei non detti che ne costituivano la potenza e e il fascino.
Ci vorranno tre ore di film prima che Damien Chazelle, al termine del suo baldanzoso e rumorosissimo Babylon, ammetta in tutta onestà la sconfitta.
I migliori film (in ordine sparso) del 2022 secondo Stranger Than Cinema, selezionati esclusivamente tra quelli distribuiti in Italia.
Un Bel Mattino si colloca tra due tensioni opposte: lo sconvolgimento della passione che torna inaspettatamente e si contrappone al lutto di un padre. Un uomo arriva e un altro se ne va. Una cosa muore mentre un’altra (ri)nasce.
L’ultimo lavoro di Skolimowski, a 84 anni, dall’onomatopeico titolo EO, è ancora una volta un’odissea muta come quella di Essential Killing.
«Family, art, life. It will tear you in two», predice il prozio al giovane protagonista del nuovo film di Steven Spielberg. In quel pronome singolare mette immediatamente sullo stesso piano famiglia, cinema, esistenza, come un unico elemento che tiene tutto insieme.
La Via dell’Acqua, nel costante gioco di emanazioni e riproduzioni che è il cinema di James Cameron, si fa immagine speculare (avatar) del primo film.
Del Toro firma un adattamento alluvionato e fosco, in linea con l’intuizione di Collodi di un Pinocchio nato in uno scoscendimento del mondo, nell’attentato del fuoco e della miseria.