Memory | il cinema “punitivo” di Michel Franco trova sollievo nella comunione del dolore
Tutto il cinema di Michel Franco racconta dei traumi irrisolti che ci trasciniamo faticosamente tra le rovine del nostro mondo.
Tutto il cinema di Michel Franco racconta dei traumi irrisolti che ci trasciniamo faticosamente tra le rovine del nostro mondo.
Stavolta Pablo Larraín mette in scena l’essenza stessa dell’impunità, il vampiro Pinochet e la sua lunga scia di sangue che arriva nel presente.
Origin è un film che vibra di un’emozionante fiducia nella conoscenza come il primo passo di speranza verso un nuovo inizio.
Io, Capitano è un viaggio epico dal Senegal all’Italia, odissea raccontata con l’ambizione di definire un immaginario cinematografico.
Non è sicuramente un “Coup de chance” quello di Woody Allen, che al suo cinquantesimo film da regista (il primo recitato interamente in francese) firma uno stranissimo e bellissimo polar travestito da commedia.
È incredibile come anche in un film lontanissimo da quello che generalmente abbiamo imparato a definire “polanskiano”, emerga sempre, in ogni quadro, in ogni scelta di inquadratura, la mano fermissima di uno dei più grandi cineasti del secolo scorso
L’ultimo film di uno dei più grandi maestri del cinema americano contemporaneo ha la purezza, l’essenzialità, del cinema muto pur essendo tutto basato sulla parola.
La sofferenza e il desiderio di evasione delle donne rinchiuse in gabbie più o meno dorate sono il cuore pulsante della più recente filmografia di Sofia Coppola.
Non è un film di corse, quello di Mann, ma un dramma famigliare che dice molto su come il modo di vivere e di intendere le relazioni umane nell’Italia degli anni Cinquanta abbia contributo in maniera cruciale ai successi (e ai fallimenti) della sua casa automobilistica più celebre.