To the Ends of the Earth, gli eterni turisti di Kurosawa nella terra senza sbocchi
È nel disastro, nel trauma, nell’incendio indomabile di una raffineria, che i personaggi di Kurosawa si riconoscono.
È nel disastro, nel trauma, nell’incendio indomabile di una raffineria, che i personaggi di Kurosawa si riconoscono.
Il Sindaco di Fabrice Luchini si dice fieramente progressista, ma il progresso è andare da un punto A ad un punto B: senza obiettivi, non c’è progresso. E la qualità del progresso dipende ovviamente dalla qualità di questi obiettivi.
Bong Joon-ho è uno dei pochissimi registi di “cinema dal vero” che scrive e dirige i suoi film come se fossero in realtà cartoni animati
La domanda che pone Ang Lee è chiara e netta: l'ultima evoluzione del cinema passa per la sua stessa negazione?
Paradossalmente, nel “cinema di solitudine” di Xavier Dolan sembra impossibile pensare davvero “soli” i personaggi, che sono invece sempre circondati da gente con la quale si devono relazionare
Toy Story 4 sfrutta l'espediente Pixar più classico ed abusato (mettere i propri personaggi nella condizione di dover lottare continuamente per rimanere uniti) e lo disinnesca progressivamente, mettendo in discussione la necessità stessa di rimanere uniti per sempre.
The Dead Don't Die non è L'Alba dei Morti Viventi, né tantomeno L'Alba dei Morti Dementi. Piuttosto L'Alba dei Morti Indolenti.
Dolor Y Gloria è uno dei film più significativi della filmografia di Pedro Almodóvar
Dopo aver “conquistato” nel primo film l'indipendenza dai padroni bianchi, adesso Jordan Peele, intelligentemente, pone i suoi protagonisti in un mondo che li vede già integrati: sono amici dei bianchi e vanno in vacanza con loro.
Quello di Stasi e Fontana è il “cinema del cambiamento”. Il cui motto araldico può essere solo uno: “Maledetti!”.