Cannes 74 | Annette, il film “en-chanté” di Leos Carax tra Nietzsche e Demy
Carax e gli Sparks si ispirano al cinema “en-chanté” di Jacques Demy per raccontare il potere della finzione cinematografica e il desiderio torbido che muove ogni autore
Carax e gli Sparks si ispirano al cinema “en-chanté” di Jacques Demy per raccontare il potere della finzione cinematografica e il desiderio torbido che muove ogni autore
È attraverso il disegno che Luca racconta la sua storia: quella di due animali acquatici che scoprono improvvisamente quanto è bello essere umani.
I personaggi di Vinterberg cercano l’abiezione, la vogliono per loro stessi, al di là dei vantaggi che vi trovano, per una propensione vertiginosa nella quale si perdono non meno totalmente del mistico che nell’estasi si perde in Dio.
Era il 2003 quando francobattiato (tuttoattaccato, minuscolo “alla ghezzi”) comunicava al suo storico graphic designer Francesco Messina la volontà di fare cinema
Adesso che i titoli più amati del regista cinese stanno per essere riproposti in versione “restaurata”, molti spettatori rimarranno sorpresi nello scoprire che quei film non corrispondono più ai loro ricordi.
Rifkin’s Festival è completamente immerso nel Weltschmerz: ma, come sempre accade con Woody Allen, il cosmo è micro, autoreferenziale e mai universale.
Quo vadis, Aida? di Jasmila Zbanic, già Orso d’Oro a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma, risponde ad un quesito semantico utilizzando prima di tutto il linguaggio cinematografico.
Malmkrog lascia spazio all’Anticristo e poi lo sconfessa, ribadendo, come già Solovyov e Dostojevskij avevano fatto, la resurrezione (filmica) come unica eventualità praticabile
Il primo documentario di Edgar Wright è un film più interessato alla leggenda che alla cronaca, che accetta le proprie bugie e le alimenta.
I migliori film (in ordine sparso) del 2020 secondo Stranger Than Cinema, selezionati esclusivamente tra quelli distribuiti in Italia (al cinema, in streaming o sulle piattaforme ibride come MioCinema)