Venezia 79 | The Whale, il cinema di Aronofsky è ancora una volta commento biblico
Darren Aronofsky compie con The Whale un’operazione molto simile a quella già messa a punto con The Wrestler.
Darren Aronofsky compie con The Whale un’operazione molto simile a quella già messa a punto con The Wrestler.
Il nuovo film di McDonagh racconta di una sfida, tutta maschile, segnata fin dall’inizio dalla sconfitta di entrambi i contendenti.
Il nuovo film di Ti West, prequel dell’acclamato X - A Sexy Horror Story, è uno dei migliori horror sul lockdown.
Per il suo primo film di finzione, il leggendario documentarista Frederick Wiseman si affida a Sofia Tolstoj e alla sua corrispondenza epistolare con il celebre e ingombrante marito.
A venticinque anni di distanza dall’ultima puntata, Lars Von Trier torna nel suo Regno per dirigere la terza e ultima stagione di The Kingdom.
Il nuovo Bones and All di Luca Guadagnino è in qualche modo un’esperienza in antitesi a quella di Call me by your name.
The Black Phone annulla l’effetto nostalgia, trasla le classiche meccaniche di It o dei Stand By Me nel regno degli inferi e le disincarna dal corpo cinematografico che le reggeva.
Baz Luhrmann, ostinatamente, finge di non vedere l’impossibilità di un’emulazione credibile e costruisce il suo biopic attorno all’idea di una superiorità manifesta e miracolosa.
Il Festival di Cannes è prigioniero dell’indecisione su ciò che vuole essere e sul tipo di cinema di cui vuole farsi testimone
Dal punto di vista umoristico, Triangle of Sadness è il miglior film di Östlund: ma le gag sono decisamente più sofisticate dei contenuti.